“Essere genitori è essere in un viaggio, che non sai per certo dove di porterà, ma che ha a che fare con il dare e con l’andare. E che costringe anche a guardare dove forse non si sarebbe guardato mai. E questo può fare male e spaventare anche i più “adulti” e “forti”; e persino quelli che si dicevano pronti.”
Ci possono essere momenti, periodi, nei quali uno o entrambi i genitori sperimentano un senso di disagio, inefficacia, smarrimento, dubbio; perché no, anche conflitto, verso i propri figli.
Possono esserci momenti di difficoltà e smarrimento quando si è “genitori da poco” (pochi mesi, come i primissimi anni); magari lo si è diventati per la prima volta, e si pensava di avere le idee chiare su tutto (o forse non proprio su tutto…); e si pensava anche di condividere queste idee col partner. Oppure si è già genitori, “ma questa volta è tutto diverso…non è come col fratello/sorella…mi sembra di essere diventata mamma/papà per la prima volta…”
Perché magari arriva un momento in cui non siamo così certi di cosa stiamo facendo, o di dove stiamo andando; o se siamo capaci di portare avanti, giorno dopo giorno, questo impegnativo compito in cui ci siamo tuffati: essere genitori ed esserlo al meglio per il benessere dei nostri figli e nostro, anche.
Può capitare che ci si trovi in difficoltà come genitori in fasi particolari della vita dei nostri figli, quali ad es. la transizione dalla prima infanzia all’età scolare, o nella preadolescenza e adolescenza del figlio/a verso la fase di giovane adulto. Ci si rende conto, a volte dalla domenica al lunedì, di convivere con un’estraneo, nostro figlio/a, che “fa /dice cose che prima non faceva/diceva”. E non ci si capacita di “come siamo arrivati qui”. Si prova a gestire la situazione, con i propri strumenti, col proprio stile; eppure, nonostante gli sforzi, sembra che questo non basti ad ottenere il risultato voluto/sperato: capirsi e andare d’accordo, “come prima”.
E magari, a volte, ci si rende conto che l’altro genitore non solo non vive la situazione come la viviamo noi, ma non riusciamo nemmeno a spiegarci, a farglielo capire come stiamo e come la viviamo, per trovare supporto e per provare insieme nuove soluzioni e strategie.
Possono presentarsi periodi nei quali non ci sentiamo in grado come genitori di sostenere e affiancare i nostri figli durante il percorso scolastico (o, quando sono più grandi, nella scelta di “cosa fare da grandi”).
“Quando andavo a scuola io, nessuno doveva ripetermi mille volte che dovevo fare i compiti…ero autonomo…mi arrangiavo….mi impegnavo di più/mi concentravo di più rispetto a quanto fa mio figlio/a….Ogni giorno con ‘sta scuola è una lotta! non ce la faccio più! Le ho provate tutte ma niente…”.
E montano le frustrazioni, lo sconforto e i dubbi: facciamo fatica noi ad aiutarli o per caso i nostri figli “hanno dei problemi”..? - per questo ti invito a leggere anche la sezione “difficoltà scolastiche”
Può capitare anche che una famiglia si trovi a vivere momenti di criticità e conflitto tra i genitori (ad esempio per problematiche della coppia che hanno delle ricadute sulla gestione dei figli e sul progetto educativo e genitoriale in essere - vedi in proposito la pagina dedicata al sostegno alla coppia). Se tali conflittualità stanno sfociando, o sono già sfociate, in una separazione della coppia, ci possono essere delle ripercussioni negative sia nel rapporto con l’altro partner, in quanto genitore, sia con i figli, che si trovano immersi a vivere in una situazione nella quale hanno poco o nullo potere decisionale. Ma alla quale possono reagire, “a modo loro”, emotivamente e da un punto di vista comportamentale. E così possono aumentare ed ingrandirsi le difficoltà relazionali ed emotive vissute da tutti i membri.
Queste sono solo alcune delle situazioni che si possono presentare lungo il cammino, affatto semplice o scontato, ma nemmeno impossibile, dell’essere genitori: responsabili della crescita nel mondo (in termini fisici, psicologici, emotivi, relazionali, sociali ecc) di un’altra persona, nostro figlio/a.
Prendere consapevolezza che non è un compito semplice è il primo passo per non sentirsi in colpa, o inferiori rispetto ad altri o alle nostre aspettative, di non stare riuscendo a fare tutto da soli e al meglio ( o “alla perfezione”).
Avere come scopo quotidiano prioritario il benessere del figlio implica anche il diritto al benessere nostro come genitori. Se quella sensazione di benessere viene momentaneamente a mancare, o ad essere più limitata rispetto a quanto vorremmo, è il momento di ricordarsi di questo diritto/dovere fondamentale per tutti i membri della famiglia.
Per questo chiedere una consulenza per un sostegno alla genitorialità rappresenta per quei genitori che la chiedono la possibilità di riuscire a:
“Non hai avuto modo di scegliere i genitori che ti sei trovato, ma hai modo di poter scegliere quale genitore potrai essere.”
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